Skip to main content
News

Indagine Eurispes: il commento del Presidente

By 18/01/2013Marzo 15th, 2019No Comments

È stata presentata mercoledì alla Camera lannuale indagine condotta da Telefono Azzurro ed Eurispes, che fotografa la situazione (atteggiamenti, idee, comportamenti) dei bambini e degli adolescenti italiani. Viene trattato anche il tema del gioco d’azzardo. Il Presidente Sapar, Raffaele Curcio, ha così commentato:
“La presentazione di questa indagine è stata l’ennesima occasione per alcune testate giornalistiche di scagliarsi, in modo a mio giudizio ingiustificato, contro il comparto Newslot che, ricordiamo, rappresenta solo una parte del più vasto panorama dell’offerta di gioco in Italia. I dati, sottolineano quello che come Associazione, da tempo stiamo sottolineando. Le New slot rappresentano un rischio minore se paragonati ad altri tipi di gioco. Basta guardare le percentuali riportate dalla stessa Eurispes. Questo non vuol dire che il problema non ci sia, il problema esiste e va arginato e noi come Sapar siamo da sempre in prima linea per la difesa dei minori e dei soggetti più deboli. Certo sconcerta, nel rapporto stesso, leggere che, a fronte di percentuali come il 33,7%  o l’11,4% e 11,1% riferiti ad altri prodotti di gioco (GrattaeVinci, scommesse), <<Il videopoker e le slot machines sono senza dubbio i giochi d’azzardo che destano la maggior preoccupazione>>. Prima di tutto si riporta una percentuale di gioco che fa riferimento ad una tipologia di gioco che non esiste più (il videopoker) , secondo si dichiara che destano preoccupazione senza chiarire in che modo e perché siano più preoccupanti di altri. Terzo, si fa un processo alle intenzioni dichiarando che circa il 13.5 dei bambini <<ammette di non avervi mai giocato, ma che tuttavia vorrebbe farlo>>. Un dato che manca totalmente per gli altri giochi.
Come presidente dell’Associazione che rappresenta gli operatori di  new slot, che, lo ribadisco, è sensibile al problema della ludopatia, ritengo che sia più difficile affrontare ed arginare il problema fintanto che non si guarderà con occhi imparziali e obiettivi all’intera offerta di gioco. Il gioco ai minori è vietato, come è giusto che sia, e la nostra categoria ha messo in atto iniziative e campagne informative finalizzate al rispetto del divieto. Ma vale a poco se non viene supportato da una attenta educazione e formazione che spetta in primis ai genitori e alle famiglie”.

 

Clicca qui per leggere il testo dell’indagine.

 

 

Condividi