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Successo pieno per il convegno giuridico indetto da Sapar

13/03/2013

Il gioco incontra sul territorio una disparità di regole e una difformità di interpretazioni che penalizzano tutto il settore. Per questo, la SAPAR ha promosso a Rimini nell’ambito di Enada Primavera, il convegno dal titolo Gioco e territorio: aspetti amministrativi, penali e tributari, nel quale sono state affrontate in maniera analitica le problematiche di maggiore evidenza per l’attività degli operatori, con il contributo della rivista di diritto Lex Giochi, del Responsabile dell’Ufficio 6° di Aams Armando Iaccarino e del Capitano della Guardia di Finanza Giovanni Linardi.

Si aggiungono continuamente interventi normativi – ha detto il Presidente Curcio nel discroso introduttivo  – che hanno il nobile obiettivo di contrastare il gioco illegale, ma che nella realtà producono falle nel sistema del controllo, agevolando di fatto i comportamenti illegali. Bisogna considerare che in Italia vige il sistema concessorio e le imprese che si attengono alle relative norme andrebbero maggiormente tutelate. Invece, ancor oggi è possibile operare in Italia, dall’estero, al di fuori delle concessioni. Pertanto, mentre chi rispetta le regole è sottoposto a ripetuti attacchi, che sono incomprensibili, il mondo del sommerso non gode di altrettante attenzioni”.

A sostenere il pensiero di SAPAR, l’intervento dell’avv. Cino Benelli, il quale per l’occasione ha introdotto una nuova definizione sull’attualità vissuta dal gioco.Quello che respiriamo – ha detto – è un clima caratterizzato da una diffusa ludofobia. Si combatte la ludopatia, ma paradossalmente sono gli operatori professionali, ed in particolare quello del comparto degli apparecchi, a subire maggiormente le conseguenze della demonizzazione che il settore sta subendo, generando una realtà assolutamente negativa. Il fenomeno in realtà è complesso: non lo si può disciplinare emotivamente e senza tener conto degli interessi degli imprenditori protagonisti della filiera del gioco. Inoltre assistiamo a continui interventi di disciplina del gioco portati avanti sul territorio dalle amministrazioni locali. In realtà l’intervento normativo è demandato alla autorità statale. Non è sul territorio che si possono decidere il contingentamento degli apparecchi e gli orari di attività degli stessi. Al massimo si possono stabilire gli orari dei pubblici esercizi”.

Nel suo intervento, Armando Iaccarino ha reso noti i numeri dei controlli amministrativi condotti. Dal 2010 al 2012 Aams è passata da 15.000 a 27.000 controlli annui. Le irregolarità amministrative accertate sono diminuite da 2.100 a 1.700. In particolare, i controlli specifici sulle AWP sono passati da 12.000 a 23.000 e le irregolarità amministrative rilevate sono scese da 2.000 a 1.840. Dati confortanti – ha detto – ma non bisogna abbassare la guardia perché anche nel perimetro del gioco regolare ci sono comportamenti deviati. E’ importante che si generi un crescente spirito di collaborazione fra operatori e Amministrazione, al fine di migliorare i risultati dei controlli”.

Il convegno è stato poi cartterizzato dagli interventi dell’avv. Andrea Strata, che ha tracciato il confine fra l’apparecchio telematico in quanto tale e il videoterminale destinato all’attività di gioco, con le relative implicazioni sanzionatorie, di Mauro Zanin sulla tassazione del gioco illecito e del Capitano Giovanni Linardi della Guardia di Finanza di Rimini, che ha illustrato le varie iniziative portate avanti dal Corpo per contrastare l’illecito nei giochi in tutte le sue forme e proteggere il mercato, in stretta sinergia con l’Aams.

 

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