Milano, 7 luglio 2014
Comunicato Associazione Nazionale SAPAR
SEMINARIO "C’È GIOCO E GIOCO”, I DATI DEL CNR: «NEGLI ULTIMI TRE ANNI CALO DEI GIOCATORI PROBLEMATICI»
SAPAR: «SEMPRE ATTENTI AL TEMA DEL GAP, I DATI DELLA RICERCA ESPAD CI CONFORTANO»
«La nostra associazione è da sempre attenta al tema delle soluzioni per contrastare il gioco d’azzardo patologico: i dati evidenziati dalla ricerca Espad 2013 ci confortano e dimostrano che si sta andando nella giusta direzione quindi ci aspettiamo che si prosegua nello stesso percorso coinvolgendo anche tutte le altre forme di gioco, senza creare demonizzazioni di alcune offerte rispetto alle altre». Lo ha dichiarato il vicepresidente dell’Associazione Nazionale SAPAR, Massimo Roma, che ha partecipato insieme con il segretario nazionale Corrado Luca Bianca al seminario "C’è gioco e gioco", incontro che si è tenuto oggi al Circolo della Stampa di Milano. Un’occasione nella quale esperti del settore hanno fatto il punto della situazione sulle criticità dei singoli giochi in tema di gioco d’azzardo patologico. Particolare interesse hanno suscitato i dati presentati da Sabrina Molinaro, responsabile delle ricerche Espad dell’Istituto di Fisiologia Clinica di Pisa del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Numeri che evidenziano, negli ultimi tre anni, una battuta d’arresto nella diffusione dell’abitudine al gioco sia per quanto riguarda i minorenni sia i maggiorenni. Il calo riguarda soprattutto i cosiddetti giocatori problematici, quindi a rischio. Secondo le stime dei ricercatori del CNR, infatti, in Italia 15 milioni di persone tra i 15 e i 64 anni nel corso del 2013 hanno giocato almeno una volta: di queste il 5 per cento è composta da giocatori che possono essere definiti "problematici". Nel 2010-11 erano 19 milioni le persone che avevano giocato almeno una volta, e di queste il 6 per cento aveva un profilo problematico. Un trend che riguarda anche i minorenni: dal 10 per cento di studenti "giocatori problematici", dato del 2010-11, si è passati al 7,5 per cento. "Gli interventi di educazione al gioco attivati nelle scuole hanno sortito i loro effetti", conclude la ricerca.
«Partecipare a seminari come "C’è gioco e gioco" ci consente il confronto con associazioni, esperti e istituzioni per trovare soluzioni condivise al problema del gioco d’azzardo patologico», ha aggiunto Corrado Luca Bianca. «Con grande rammarico però constato – ha concluso Bianca – che a un evento che è stato un’occasione per un confronto di idee è mancato il contributo dell’amministrazione dei Monopoli di Stato».
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