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Legge regionale umbra; Patoia:Cosa farà la politica quando dilagheranno gioco illegale e totem?

09/07/2014

Roma, 9 luglio 2014-Comunicato stampa

REGIONE UMBRIA, IN CANTIERE LA LEGGE SUL CONTRASTO AL GIOCO PATOLOGICO

PATOIA (VICEPRESIDENTE SAPAR): «PROIBIRE È LA RISPOSTA PEGGIORE. COSA FARA’ LA POLITICA QUANDO AL POSTO DELLE SLOT DILAGHERANNO GIOCO ILLEGALE E TOTEM?»

«Nelle regioni dove sono state introdotte misure contro il gioco legale assistiamo alla stessa situazione: un dilagare di gioco illegale e totem, che sfuggono totalmente al controllo delle forze dell’ordine e dei Monopoli. Come rimedieranno gli amministratori a questa situazione?» È una domanda che il vicepresidente dell’Associazione Nazionale SAPAR, Luca Patoia, ha rivolto ai membri della commissione Sanità della Regione Umbria durante l’audizione di lunedì sul tema della legge regionale sul contrasto al gioco patologico, una domanda «che purtroppo è rimasta senza risposta». «Dal Trentino alla Puglia, abbiamo testimonianze dirette del dilagare del gioco illegale in questi territori dove sono state introdotte leggi specifiche – prosegue Patoia – lo abbiamo ribadito anche alla Questura di Perugia, ai Monopoli e alla Guardia di Finanza: abbiamo la netta sensazione che anche qui in Umbria prolifererebbero giochi illegali e totem, sistemi che le forze dell’ordine non possono controllare. Guardiamo cosa sta succedendo a Bolzano, dove c’è una situazione critica».

Il vicepresidente dell’Associazione SAPAR è convinto che non sia il proibizionismo la soluzione al problema: «Abbiamo fatto proposte concrete che possono essere efficaci davvero. La prima: professionalizzare il settore con la formazione professionale dei lavoratori di esercizi pubblici e sale giochi, affinché siano in grado di gestire situazioni potenzialmente a rischio. Su questo punto, c’è completa sintonia con Confcommercio. Un’altra proposta: abbassiamo l’aggressività di gioco. Non abbiamo bisogno che i giocatori inseriscano banconote da 500 euro negli apparecchi, con conseguenti puntate alte, una possibilità che rischia di prestare il fianco a un riciclaggio di denaro che noi non vogliamo; mettiamo come limite massimo banconote di piccolo taglio o monete. Non possiamo continuare a demonizzare le slot, dobbiamo ampliare la regolamentazione a tutte le forme di gioco, soprattutto quelle più aggressive».

Più in generale, Patoia crede che la politica debba guardare seriamente al gioco risolvendo un nodo cruciale, come quello del contingentamento: «Va rivisto riportandolo alla vecchia misura, quella di massimo quattro macchine per ogni locale». SAPAR, infine, continua a battersi nelle aule di giustizia contro i provvedimenti anti slot: «Abbiamo ottenuto già due vittorie nei primi due tribunali interpellati su provvedimenti locali che riguardavano la regolamentazione dell’offerta di gioco. Questo può aprire anche scenari risarcitori», ha concluso Patoia.

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Valerio Albensi
Ufficio Stampa 
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