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Il Sole 24 ore: Sos dell’industria del gioco legale, sono a rischio 300mila occupati

By 20/03/2018Marzo 15th, 2019No Comments

Per tre giorni è in corso a Rimini la fiera più importante del settore in tutto il Sud Europa, oggi ho raccolto anche un po’ di testimonianze da imprenditori italiani che costruiscono slot e apparecchi gioco: la veneta Dalla Pria, la casertana MondoGiochi, l’emiliana Alberici. Sono in ginocchio per norme e tassazione in Italia che non ha pari al mondo. Confermano che nei Paesi esteri dove il gioco da intrattenimento è agevolato e dove stanno orientando le vendite va diminuendo il gioco d’azzardo, invece l’Italia sta distruggendo il settore delle “macchinette da gioco” a scapito di scommesse e lotterie con l’online che dilaga fuori controllo e apre spazio al mondo illegale e del riciclaggio. Ma è un settore pronto a reinventarsi da sempre: negli anni Sessanta lo Stato italiano bandì per un decennio i flipper perché pericolosi!

L’industria italiana del gioco LEGALE, controllato dai Monopoli di Stato (apparecchi, slot machine, videolottery, scommesse, bingo) muove 19 miliardi di euro, con 300mila occupati, vale oltre l’1% del Pil e contribuisce all’Erario per oltre 10 miliardi di euro. Ma la parte più controllata e “sana” (le macchinette da intrattenimento, che valgono la metà del business) rischia il default dopo l’ultima manovra che ha imposto di dimezzare le slot installate in giro per l’Italia e ha aumentato del 35% il prelievo fiscale, con normative regionali come quella del Piemonte di fine 2017 che ha espulso le macchinette da intrattenimento dal 94% del territorio. Così il Piemonte ha tagliato però anche del 25% gli incassi all’erario, se la misura venisse fatta propria da tutte le regioni ci sarebbe un ammanco per le casse pubbliche di qualche miliardo. E il fatto che ogni regione e comune normi da sé le regole del gioco sta creando un delirio

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