Il presidente della delegazione Lombardia Barbara Fedeli scrive ai quotidiani della città di Monza.
Buongiorno mi presento, sono il Presidente regionale Sapar, l’associazione nazionale che racchiude gestori, costruttori e produttori di AWP.
Vorrei fare un po’ di chiarezza: nel 2004 sono nate le AWP, apparecchi da intrattenimento con vincita in denaro. Ogni singolo apparecchio è collegato ad una rete telematica 24 ore su 24.
La rete italiana è un eccellenza copiata in tutto il mondo, questo permette allo Stato di incassare 4 miliardi di euro che attenzione senza awp controllate andrebbero nelle tasche di server stranieri oppure del gioco illegale non controllato; perché la verità è che in questo modo il gioco è controllato. Si gioca al massimo un euro e se ne possono vincere 100. Per ogni 100 euro introdotti, 70 ritornano al giocatore e 21 vanno allo Stato direttamente.
Anche se i media le hanno descritte come dei mostri non è così: senza AWP legali avremo 4 miliardi in meno che lo Stato ci chiederà con un aumento di tasse, gioco illegale e il numero di malati di gioco d’azzardo uguale, perché ormai si gioca ovunque. Anzi si giocherebbe di più soli e senza controllo a casa con una carta di credito ed un computer, se va bene collegati a server legali.
Siamo stati ricevuti dal sindaco di Monza Dario Allevi, dall’assessore Longo e dalla dottoressa Volpe; durante l’incontro gli abbiamo fatto presente che questi orari sono insostenibili, che gli orari di spegnimento delle AWP in generale non fanno altro che spostare il gioco da questi apparecchi ad altre forme di gioco… mi spiegate qual è la differenza? Voglio ricordare che le AWP sono il gioco più tassato, chi è malato di gap gioca a qualsiasi cosa, io non sono malata ma ogni tanto mi piace giocare al gratta e vinci oppure al superenalotto.
Quello che serve, come per qualsiasi dipendenza, è la prevenzione e l’educazione. Per quanto non vi possa piacere noi come categoria ci opporremo a questa ordinanza perché penalizza il nostro settore, rovinando il nostro lavoro e quello dei nostri esercenti. Rovinare un lavoro controllato e regolamentato non lo ritengo corretto soprattutto con dei mezzi del tutto inutili, come dimostrato dai vari studi sul settore.
Grazie per l’attenzione
Barbara Fedeli
(Presidente delegazione Sapar Lombardia)