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Cosa è emerso dal Convegno “Gioco patologico e gioco irregolare. Le sfide di ieri, oggi e domani

23/04/2019
gioco irregolare

Venerdì 19 aprile si è svolto presso la Sala Civica della Biblioteca Comunale di Bussolengo, il Convegno “Gioco patologico e gioco irregolare. Le sfide di ieri, oggi e domani”, un evento organizzato da  S.I.I.Pa.C. e dall’Istituto Milton Friedman. Durante il convegno è stato affrontato il tema del gioco patologico come patologia psicologica e si è discusso di come affrontare l’argomento con cognizione di causa e di quali sono le misure realmente efficaci senza cadere nei divieti e nel proibizionismo che spesso causa spesso l’effetto contrario.

Si è espresso su questo Cesare Guerreschi medico e fondatore del S.I.I.Pa.C., la Società italiana per gli interventi sulle patologie compulsive. Secondo Guerreschi “Mentre in Italia tutti pensano alle limitazioni orarie come una soluzione per combattere il problema della dipendenza da gioco d’azzardo i ricercatori dell’università di Sydney hanno dimostrato che interrompere un giocatore davanti ad una macchina comporta una maggiore compulsività. In pratica lo si induce ad aggravare la sua dipendenza. La vera soluzione per contrastare il fenomeno della dipendenza è sempre la prevenzione, insieme alla formazione. Una formazione che sia diretta sicuramente agli operatori sanitari ma anche che aiuti i giovani, fin dalle scuole, a prevenire la perdita del controllo in una attività che fa parte della natura umana”.

Al dibattito ha preso parte anche il responsabile della Croce Rossa di Verona, Alessandro Ortombina, il quale ha difeso la legittimità dell’individuo di prendere parte ad attività ludiche: “Il nostro principio ispiratore – ha detto – é quello della neutralità, che non interviene nelle libere scelte dell’individuo ma lo aiuta a prevenire le conseguenze negative. La nostra esperienza Veronese nell’affrontare le dipendenze da gioco con lo sportello sociale è diventato un modello nazionale. La Croce Rossa Italiana adesso sta replicando questo approccio in tutta Italia”.


Interessante testimonianza anche quella di Luigi Nevola, fondatore dell’associazione La Sentinella di Bolzano: “Quando nel 2013 – dice Nevola – l’assessore alla salute della provincia di Bolzano intervenne con un provvedimento che di fatto eliminò il gioco da tutto il territorio, io, come insegnante e come educatore, appoggiai quell’iniziativa. Dopo appena due anni, scoprì che dei ragazzi della mia scuola giocavano nei casinò online, si trovavano negli stessi bar dove prima c’erano le slot legali. Era evidente che questa situazione risultava molto più pericolosa perché, essendo illegali, non comportavano alcun controllo da parte delle autorità e nessuna limitazione e quindi nemmeno il divieto ai minori. In queste condizioni la dipendenza si sviluppa con molta più facilità di quanto succede da quando il gioco è controllato”.
Anche Alessandro Bertoldi, Direttore esecutivo dell’Istituto Milton Friedman e moderatore del dibattito, si è espresso sulla necessità di una maggiore conoscenza della tematica da parte di chi la affronta: “Il gioco patologico – ha dichiarato – é una patologia psicologica di cui in troppi parlano senza cognizione di causa. Il gioco d’azzardo patologico, una patologia che dal 2013 è stata inserita nella categoria delle ‘dipendenze comportamentali’, viene troppo spesso affrontata con divieti e proibizionismi, con i quali si ottiene spesso l’effetto opposto. Altro fenomeno di cui si è occupato negli ultimi anni il nostro Istituto, quello del gioco irregolare, che cresce tanto più vengono adottate misure proibitive e proibizioniste, così come sta accadendo in questo periodo storico in Italia, senza veder risolto il problema del gioco patologico, anzi, vedendolo talvolta peggiorare ed accrescendo i proventi della criminalità organizzata”.

L’evento di Bussolengo è stata quindi una occasione importante di approfondimento e dialogo costruttivo sul tema, utile a promuovere un approccio più critico e consapevole all’argomento, l’unico volto alla reale risoluzione delle problematiche legate alle ludopatie.

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