
Anche l’Ucraina entra a far parte di quella schiera di paesi che vogliono puntare sul gioco. Un cambio di rotta molto deciso visto l’orientamento marcatamente proibizionista tenuto nel paese fino ad oggi, che evidentemente ha evidenziato tutti i suoi limiti, sia per quanto riguarda i mancati introiti per lo Stato sia per la crescita del mercato illegale.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha ordinato al suo Governo di legalizzare il gioco, nel tentativo di combattere l’economia sommersa e promuovere gli investimenti nel Paese. Zelenskyy ha emesso la direttiva lunedì 2 settembre, nell’ambito di un piano più ampio per migliorare il clima imprenditoriale in Ucraina, per rivedere la legislazione esistente sul lavoro e per introdurre un sistema unico di servizi elettronici per i cittadini.
Gli operatori ucraini non hanno potuto offrire alcun servizio da quando il gioco è stato vietato per legge, nel 2009. Si ritiene che il paese stia alimentando un fiorente mercato nero: gli economisti stimano che la regolamentazione porterebbe ipoteticamente oltre 1,5 miliardi di dollari nelle casse dello Stato. Ancora una volta il proibizionismo si dimostra un esperimento fallimentare su tutti i fronti. Eppure ancora molti in Italia lo sostengono – spesso esclusivamente per scopi propagandistici – volutamente ignorando quanto questo approccio sia anacronistico, dannoso ed evidentemente inefficace.