Skip to main content
News

Le dichiarazioni del Ministro della Salute e quella proposta di legge “sbagliata”

09/09/2019
entrate dai giochi

“Io non dico solo basta ai tagli alla sanità. Io chiedo già dalla prossima manovra finanziaria più risorse per la sanità”. Così il ministro Speranza,  sul suo primo progetto di legge presentato a inizio legislatura, che prevedeva proprio un aumento delle risorse destinate al Servizio Sanitario Nazionale.

Secondo il programma del ministro LeU, le coperture arriverebbero dalla riduzione all’82% della quota di interessi passivi deducibili da banche e assicurazioni e dalla rimodulazione del prelievo erariale su giochi e slot machine.

“Abbiamo creduto in questo dialogo prima degli altri, saremo noi il collante tra M5s e Partito Democratico – continua Speranza -. La nostra azione di governo sarà caratterizzata dalla lotta alle disuguaglianze. E il nostro faro sarà l’universalità del sistema sanitario nazionale. La sanità è uno degli aspetti centrali nella vita delle persone. Occorrono nuovi investimenti per migliorarne l’efficacia”.

Leggendo però la proposta di legge in questione risulta evidente una incongruenza notevole: nel testo infatti si fa riferimento ad una “fonte di copertura di copertura da cui deriva un gettito di 500 milionidi euro annui a decorrere dall’anno 2020 prevede che la percentuale del prelievo erariale unico sugli apparecchi di cui al-l’articolo 110, comma 6, lettera a), del testo unico di cui al regio decreto n.773 del1931, come rideterminata dall’articolo 6,comma 1, del decreto-legge n.50 del 2017,convertito, con modificazioni, dalla leggen.96 del 2017, sia fissata in misura pari al 20 per cento dell’ammontare delle somme giocate, mentre oggi è fissata al 6 per cento“.

Si tratta di una informazione chiaramente errata. L’articolo 9 del decreto-legge n. 87 del 2018 ha innalzato la misura del PREU fissando le aliquote nella seguente modalità:

al 19,25 per cento (AWP) dell’ammontare delle somme giocate a decorrere dal 1° settembre 2018;
al 19,6 per cento (AWP) dal 1° maggio 2019;
al 19,68 per cento (AWP) dal 1° gennaio 2020,
al 19,75 per cento (AWP) dal 1° gennaio 2021
al 19,6 per cento (AWP) dal 1° gennaio 2023.

Successivamente il comma 1051 della legge di bilancio 2019 ha incrementato le aliquote del PREU, prelievo erariale unico sugli apparecchi idonei per il gioco lecito (articolo 110, comma 6 lettere a) e b) del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza), vale a dire quelli dotati di attestato di conformità rilasciato dal Ministero dell’economia e delle finanze-Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato e obbligatoriamente collegati alla rete telematica, new slot dell’1,35 per cento a decorrere dal 1° gennaio 2019.

 

Questa imprecisione è preoccupante perchè denota una scarsa conoscenza della situazione attuale sulla quale i suoi futuri interventi avranno un peso notevole.

Oggi il Mef ha rilasciato i dati relativi alle entrate dai giochi relative alla prima metà del 2019. Nei primi sette mesi dell’anno, le entrate dai giochi ammontano a 9.056 milioni di euro (+6,7%). In particolare ha influito positivamente sull’andamento del comparto le entrate del gioco del lotto (+193 milioni di euro, +4,4%) e dell’imposta sugli apparecchi e congegni di gioco (+384 milioni di euro, +11,0%). Un +6,7% pesantissimo per le aziende del comparto, che stentano a far quadrare i propri conti con aumenti di imposte che sembrano non avere fine.

Fonte Jamma

Condividi