Skip to main content
News

Coronavirus, cosa sappiamo finora sulla fase 2

14/04/2020

Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, la fase 2 della ripresa sarà caratterizzata da riaperture scaglionate. Questa fase comincerà dal 4 maggio,  i divieti non scompariranno ma saranno certamente allentati e si programmerà il ritorno in attività di aziende, negozi, liberi professionisti. Conterà, e molto, anche l’età delle persone. E dunque gli ultimi a poter uscire di casa saranno i cittadini che hanno più di 70 anni, soprattutto quelli con una o due patologie croniche. Per loro — anticipa la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa — si prevedono percorsi che ci consentano di proteggerli dal contagio quando i più giovani ricominceranno a circolare.

 

La nuova App

Appare fin troppo evidente che la mappatura della popolazione potrà essere effettuata con i test sierologici e una applicazione con i dati dei cittadini che consenta di monitorare costantemente i loro spostamenti. Per questo l’ipotesi più probabile è creare una sorta di archivio telematico che sostituisca l’autocertificazione. Una «app» dove ognuno può registrarsi, inserire i propri dati e la propria situazione sanitaria, specificando se è stato sottoposto al test oppure al tampone. E dunque dividendo i cittadini per fasce d’età con le informazioni necessarie a proteggere chi è maggiormente esposto. In questo modo sarà possibile monitorare gli spostamenti delle persone, le «fragilità» e sarà più agevole consentire la ripartenza delle attività, sia pur a scaglioni. Tenendo comunque sempre in vigore le due regole fondamentali: distanza di almeno un metro, mascherine e guanti indossati. 

 

Nuovi focolai

La «fase 2» è la più delicata, perché l’R0 dovrà essere prossimo allo zero ma rimarrà il rischio di contagio e per questo si dovrà evitare in ogni modo la nascita di nuovi focolai. Gli scienziati hanno già raccomandato la creazione di squadre che effettuino test e tamponi a tappeto tra le persone vicine a chi risulta «positivo». Il pericolo è fin troppo evidente: tornare indietro, vanificare gli sforzi sin qui fatti chiudendo di nuovo tutto con effetti che possono essere devastanti sia dal punto di vista economico, sia per la tenuta sociale e psicologica dei cittadini. E soprattutto pesare nuovamente sui reparti di Terapia intensiva.

 

Le possibili riaperture

Dal 4 maggio quindi non è inverosimile un ritorno  alla libera circolazione delle persone ma con mascherine e distanza di sicurezza, entrate contingentate nei negozi.  Dal 18 maggio dovrebbero riaprire bar e ristoranti. Il 31 maggio dovrebbero ripartire il campionato di calcio e gli sport, dall’8 giugno via libera agli sport individuali nei centri sportivi. Per quanto riguarda il settore Giochi, come riportato da Agimeg, ci sono ancora incertezze sulla riapertura delle sale scommesse, che potrebbe avvenire già nella prima parte della fase 2 quindi nella prima metà di maggio oppure seguire l’avvio del campionato di calcio quindi a fine mese. Per il bingo sono allo studio schemi di entrate e di permanenza nelle sale delle persone con garanzia di tutti gli standard di sicurezza sanitaria, “ristrutturazione” che potrebbe permettere alle sale di riaprire prima del previsto. Più difficile invece ipotizzare la possibile data di ripartenza del settore delle slot. La riapertura dei bar non dovrebbe coincidere con la riaccensione degli apparecchi nelle attività. Per le sale dedicate bisognerà aspettare le verifiche dei tecnici del Governo. 

Condividi