L’Italia è diventata l’esempio da non seguire in tema di divieto delle pubblicità per le attività legali. A dirlo è CeJuego, associazione che riunisce il 70% delle imprese spagnole del gioco privato e che lancia un monito al suo Governo di non commettere lo stesso grave errore dello Stato italiano che continua portare avanti una errata politica proibizionista.
L’associazione spagnola ha scritto che “a quattro anni dall’attuazione delle misure proibizioniste nella vicina Italia, l’esperienza dimostra che la loro istituzione ha portato effetti collaterali gravi e indesiderabili e che, in pratica, non sono state efficaci nell’affrontare il gioco problematico o nel limitare l’accesso di minori e gruppi vulnerabili al gioco d’azzardo, obiettivi per i quali, in linea di principio, sono state emanate queste leggi”. Senza considerare i server illegali stranieri che hanno iniziato a diramarsi nel web e che continuano a operare senza alcun controllo. L’altro abbaglio del governo Conte è stato il distanziometro: anche questo, scrive CeJuego, ha provocato “disastrose conseguenze”.
A questo punto non ci resta che fare nostro l’appello dell’associazione: “Le politiche proibizioniste, e tutte quelle che cercano di stigmatizzare un settore economico che rispetta tutte le garanzie legali e gli standard etici – come nel caso del gioco privato in presenza – ostacolano il normale svolgimento della sua attività, comportano conseguenze disastrose e indesiderabili, frutto della loro inefficienza, lesive della trasparenza, delle garanzie di tutti gli attori, della tutela delle fasce più vulnerabili, dei numerosi posti di lavoro generati dal settore e del enorme economia contributiva sotto forma di tasse”. Il nostro Governo quando lo capirà?