Dati alla mano le slot non erano collegate alla rete. In compenso le entrate pagate a forfait erano più alte di quelle previste. Quindi nessun vero danno allo Stato, i concessionari hanno pagato quanto gli era stato richiesto. La sentenza di primo grado che li condanna a 2,5 miliardi può essere ribaltata.
Il Governo a quel punto (nel 2013) per cercare di vedere almeno parte di quei soldi decide di offrire una diminuzione sull’importo che riduce la somma totale al 15% di quella iniziale.
Solo quattro su dieci accettano l’accordo, consce evidentemente di poter vedere la multa annullata alla luce dei dati che vedono il danno alle casse dello Stato come inesistente.